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Battesimo del Signore

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La celebrazione del battesimo di Gesù è stata iscritta nel calendario romano solo nel 1960, ed è stata fissata alla data attuale nel 1969. Con questa festa cogliamo l’importanza di quanto accade sulle sponde del Giordano, quando Gesù andò a farsi battezzare da Giovani. Alla luce di ciò che dicono i Vangeli, sappiamo che in quel momento Gesù ha beneficiato di una manifestazione divina che l’ha disegnato come “il figlio prediletto” inviato dal Padre. Egli è chi i profeti, soprattutto Isaia, annunciavano: il Servo nel quale Dio ha stabilito una nuova alleanza, la luce delle nazioni. Chi crede in Lui diventa “figlio di Dio.”
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María Santissima Madre di Dio

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La solemnitá di María Santissima Madre di Dio, inizia a essere celebrata a Roma al VI secolo. Questa festa della maternitá divina veneva celebrata l'11 ottobre, al ricordo del concilio di Efeso she aveva sancito solemnemente una verita tanto cara al populo cristiano: María é vera Madre di Cristo, che é vero Figlio di Dio.

O mia Signora e Madre mia,
io mi offro interamente a Te,
e per testimoniarti la mia dedizione
ti consacro oggi i miei occhi,
le mie orecchie, la mia bocca, il mio cuore
e tutto me stesso.
Poiché ti appartengo, o Madre buona,
proteggimi e custodiscimi
come bene e proprietà Tua Amen.
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"Nostra Signora di Guadalupe, eccelsa comunicatrice"

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L'arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali, ha lanciato un messaggio in occasione della festa di Nostra Signora di Guadalupe, patrona dell'America. Per monsignor Celli, la Vergine di Guadalupe è una "eccelsa comunicatrice".

Nel celebrare con gioia la festa di Nostra Signora di Guadalupe, Patrona dell'America e alla quale la Rete Informatica della Chiesa in America Latina (RIIAL) rinnova continuamente la sua consacrazione, desidero inviare un saluto fraterno e sincero a tutti gli uomini e le donne che servono la Chiesa con il carisma della comunicazione e condividere con loro alcune riflessioni ora che i Vescovi hanno lanciato la Missione continentale che orienterà radicalmente l'attività pastorale presente e futura delle nostre comunità.

Quest'anno la Chiesa cattolica ha vissuto un momento molto importante durante il Sinodo della Parola nella vita e nella missione della Chiesa. Questo Sinodo ci ha ricordato che Dio si è rivelato a noi come Amore in modo pieno in Cristo, e che ogni missione evangelizzatrice è comunicazione, come lo è la Chiesa stessa. Per questo spetta a tutti – come discepoli e missionari – essere esperti comunicatori di quella Parola che abbiamo ricevuto nel nostro cuore.

Nell'ambito della comunicazione, ci troviamo in un processo di accelerazione mai visto. I mezzi di comunicazione di massa non agiscono più isolati; si intrecciano e potenziano nel mondo virtuale creato da Internet, inclusi i minischermi che ricevono ed emettono contenuti da ogni casa e perfino dal palmo della mano. Anche in settori sociali con carenze importanti, si moltiplica l'uso del telefono cellulare come nuova finestra sul dialogo sociale.

I cambiamenti in questo campo ci interpellano. E' urgente includere quanti non partecipano a questo dialogo, e anche agire come ponti tra le generazioni: quelle che sono nate e cresciute nel mondo della parola e del testo e i cosiddetti “nativi digitali”, che non comprendono più i modelli precedenti e devono essere anch'essi raggiunti dalla Parola del Signore. Per questo risulta particolarmente opportuno il tema che Papa Benedetto XVI ha scelto per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2009: “Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia”.

La Chiesa non soccombe al fascino della tecnologia in sé, per quanto possa risultare attraente, ma neppure teme questo frutto della creatività umana, così degna di apprezzamento. Come seguaci del Signore, concentriamo la nostra attenzione sulle persone, le famiglie, le comunità e su tutto ciò che può favorirle nel cammino della pace, della giustizia, dell'amore e dell'incontro con Dio. In questo modo, su esempio di San Paolo di Tarso, il grande comunicatore che ha usato i mezzi del suo tempo, assumiamo in ogni caso la tecnologia adeguata senza servilismi, con libertà e coraggio, come agenti di senso e servitori dei nostri fratelli in questa nuova cultura.

Qualunque sia il mezzo in cui lavoriamo, approfittiamo delle opportunità che la tecnologia ci fornisce per farlo in rete, stabilendo legami di collaborazione con altre iniziative ecclesiali che, con i loro particolari carismi, sono al servizio dello stesso nobile obiettivo: portare il Signore Gesù Cristo nel cuore della società dell'informazione. L'integrazione tra noi non significherà uniformità, ma la bella e molteplice armonizzazione dei nostri sforzi.

In questo periodo di Avvento e nel prossimo Natale del Signore, Nostra Signora di Guadalupe, eccelsa comunicatrice, continui a vegliare sulla nostra vita personale e professionale.
fonte http://www.h2onews.org
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Un solo Signore, una sola fede e un solo battesimo

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Il ristabilimento della piena e visibile comunione tra cristiani costituisce in questo momento alcuni dei temi più urgenti per tutte le chiese e comunità cristiane. L'unità nella Chiesa Cattolica, si mostra sempre come un ideale, ma contemporaneamente come motivo per il quale tutti i cristiani deve lavorare per riuscire sempre più pienamente e farle più visibile al mondo. Questa massima di unità non significa uniformità, ricordiamo che uno è lo Spirito ma distinti sono i suoi carismi, quello che offre una maggiore ricchezza alla sua Chiesa, ma contemporaneamente un'esigenza di rispetto di quelli distinti carismi che si vivono nella Chiesa Cattolica.

Questa mattina si è diffuso la notizia che il Vaticano potrebbe accettare finalmente alla "Traditional Anglican Communion" fatto che riempie di allegria a tutti i cattolici perché ci ricorda come il lavoro ecumenico ed il discorso per l'unità dei cristiani continua a poco a poco a dare frutti. La Chiesa Cattolica ha preparato una Costituzione Apostolica, con lei risponde a tanti solleciti di diversi gruppi anglicani provenienti di vari posti del mondo. In tale costituzione il Sacro Padre ha introdotto una nuova forma canonica, raffigura sulla quale riposeranno queste relazioni, "inoltri l'istituzioni diedi ordinariati personali". Questa realtà permette di scoprire alla Chiesa come Madre che trova sempre la maniera di fare condivida ai tutti i suoi figli e i mimi benefici, senza volere per ciò farli a tutti uguali. Si cerca infine di preservare il degno patrimonio della liturgia e spiritualità Anglicana e contemporaneamente offrire lacci affinché questi gruppi ed il suo clero si integrino nella Chiesa Cattolica.

Sicuramente, sarà solo il principio di un lungo percorso. Il Cardinale William Salpato, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, disse: "Con questa proposta, la Chiesa vuole rispondere alle legittime aspirazioni di questi gruppi anglicani all'unità piena e visibile col vescovo di Roma, successore di San Pedro ". Questo passo che ora si è dato il hanno fatto molti individui nella cosa particolare durante il pontificato da Juan Pablo II, alcuni diocesi (diocesi anglicana di Amritsar in India) ed alcuni parrocchie soprattutto degli Stati Uniti.
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Perche Gesú ancora é vivo.

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Qui arde il amore per Gesú.
Il Signore non é morto. Lascio questi video per quelli che cercano a Gesú.
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Il papa in Terra Santa: il programma ufficiale

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Dopo tante anticipazioni finalmente è stato reso ufficiale il programma del viaggio di Benedetto XVI in Giordania ed Israele e Palestina, insomma in Terra Santa. Una visita che il papa ha voluto fortemente e che ripercorre le tappe del pellegrinaggio giubilare di Giovanni Paolo II, con qualcosa in più. La visita alla Cupola della Roccia. Confermate naturalmente le date dall’8 al 15 maggio prossimi. Un viaggio che vuole contribuire alla pacifica convivenza tra cristiani, ebrei e musulmani in Terra Santa.

Partenza venerdì mattina 8 maggio per Amman dove, dopo la cerimonia di benvenuto, visiterà prima il Centro “Regina Pacis” poi visita di cortesia al Palazzo Reale al-Husseinye al re ed alla regina di Giordania. Sabato 9 maggio, lascerà Amman per la visita all’antica Basilica del Memoriale sul Monte Nebo, dove Mosè vide la Terra Promessa mentre nella vicina Madaba benedirà la prima pietra dell’Università del Patriarcato latino. Al rientro ad Amman farà visita al Museo Achemita ed alla Moschea Al-Hussein Bin-Tatal dove incontrerà i capi religiosi musulmani, con il Corpo diplomatico e con i rettori delle università giordane. Nel pomeriggio la celebrazione dei Vespri con i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i seminaristi ed i movimenti ecclesiali, nella cattedrale Greco-Melkita di San Giorgio. Domenica 10, in mattinata la Santa Messa allo Stadio internazionale di Amman, il pranzo con i patriarchi ed i vescovi nel Vicariato latino e nel pomeriggio il trasferimento al Bethany beyond sul fiume Giordano, per la benedizione delle prime pietre delle Chiese dei Latini e dei Greco-Melkiti su uno dei siti dove secondo la tradizione sarebbe stato battezzato il Signore.

Lunedì mattina 11 maggio, la partenza da Amman e l’arrivo in Israele, all’aeroporto internazionale di Tel Aviv. Nel pomeriggio la visita di cortesia al presidente dello Stato d’Israele nel Palazzo presidenziale di Gerusalemme, l’attesa visita al Memoriale di Yad Vashem e l’incontro con le organizzazioni per il dialogo interreligioso nell’Auditorium del Notre Dame of Jerusalem Center. La mattinata di martedì 12 sarà dedicata al dialogo interreligioso: sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme infatti, la visita alla Cupola della Roccia e l’incontro del Papa con il Gran Muftì. Seguirà la visita al Muro Occidentale e quella di cortesia ai due Gran Rabbini di Gerusalemme nel Centro Hechal Shlomo. Benedetto XVI reciterà poi il Regina Coeli con gli ordinari di Terra Santa nel Cenacolo di Gerusalemme e visiterà la Concattedrale dei Latini. Nel pomeriggio un breve incontro con i consoli generali di Gerusalemme nella delegazione apostolica e la Santa Messa nella Josafat Valley della Città Santa. Mercoledì 13 il pellegrinaggio papale farà tappa a Betlemme nei Territori palestinesi, con la Santa Messa nella Piazza della Mangiatoia e la visita privata alla Grotta della Natività. Nel pomeriggio dopo aver fatto visita al Caritas Baby Hospital ed al Campo profughi Aida, il Papa sarà ricevuto dal presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese nel Palazzo presidenziale di Betlemme.

Dopo il rientro a Gerusalemme, giovedì 14 Benedetto XVI si trasferirà a Nazareth dove in mattinata celebrerà una Messa sul Monte del Precipizio. Seguirà l’incontro con il premier israeliano nel Convento dei Francescani, il saluto ai capi religiosi della Galilea e la visita alla Grotta dell’Annunciazione. Sempre in serata, la celebrazione dei Vespri con i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i movimenti ecclesiali e gli operatori pastorali della Galilea, nella Basilica superiore dell’Annunciazione. Venerdì 15 maggio, prima della partenza per Roma, l’incontro ecumenico nella Sala del Trono della Sede del Patriarcato Greco-Ortodosso di Gerusalemme, la visita al Santo Sepolcro e la visita alla Chiesa patriarcale Armena apostolica di San Giacomo, ultima tappa di questo pellegrinaggio papale sulle orme di Gesù.

Fonte: Radio Vaticana
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Menssage Urbi et Orbi Papa Benedetto XVI

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Roma si prepara a commemorare l'uccisione di mons. Romero

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Sono trascorsi 29 anni dalla morte di mons. Oscar Arnulfo Romero, l’arcivescovo di San Salvador assassinato il 24 marzo 1980 e Roma si prepara a commemorare l’avvenimento con numerose celebrazioni. Per l’occasione, informa il Sir, la capitale ospiterà mons. Tomás Balduino, vescovo emerito di Goias e presidente della Commissione pastorale della terra della Conferenza episcopale brasiliana. Il programma prevede, il 26 marzo, alle 17,00, un convegno con testimonianze su Oscar Romero, Martin Luther King, don Giuseppe Diana, nella Sala Di Liegro della Provincia di Roma. Il giorno successivo, alle 19,00, si terrà, nella chiesa di San Marcello al Corso, la celebrazione ecumenica di preghiera presieduta da mons. Balduino e la pastora Anna Maria Maffei, presidente dell’Ucebi (Chiese evangeliche battiste italiane). Il 29 marzo alle 11,00, infine, si svolgerà una festa latinoamericana, con processione, Messa e pranzo nella Chiesa di Santa Maria della Luce, a Trastevere. (S.G.)
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"Fedeltà di Cristo, fedeltà del sacerdote"

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Il Papa annuncia Anno sacerdotale che porterà come lemma "Fedeltà di Cristo, fedeltà del sacerdote", sarà inaugurata il giorno 19 di giugno del presente con le vigilie presiedute per lui nella basilica di San Pedro, dove si esporsi la reliquia del santo cura d'Ars, durante questo anno Benedicto XVI proclamerà a San Juan María Vianney "Patrono di tutti i sacerdoti del mondo."

"La dimensione missionaria del presbítero nasce dalla sua configurazione sacramentale a Cristo", così l'affermo il Sacro Padre chi inoltre segnalò che suppone un'adesione cordiale e totale alla partecipazione di un "nuovo stile di vita" inaugurato per Gesù e fatto proprio per gli apostoli. Così si riferì ai membri della Congregazione per il Clero che questa settimana celebrano la sua assemblea plenaria.

Commemorandosi il 150 anniversario della morte del Santo curato di Ars, Juan María Vianey, vero esempio di pastore al servizio del gregge di Cristo, Il Papa annunciò l'inaugurazione dell'Anno Sacerdotale che inizierà il prossimo 19 di giugno con la celebrazione delle vigilie nella basilica di San Pedro, dove si esporsi la reliquia del santo cura d'Ars portato per quell'occasione per il vescovo di Belley-Ars, monsignore Guy Bagnard

Benedicto XVI sottolineò la "indispensabile tendenza alla perfezione morale che deve abitare ogni cuore autenticamente sacerdotale". In questo contesto enfatizzò che per favorire questa tendenza dei sacerdoti alla perfezione spirituale della quale dipende soprattutto l'efficacia dal suo ministero, ho deciso che si celebri un speciale Anno Sacerdotale del 19 di giugno di 2009 - Sacro Cuore di Gesù e Giornata per la santificazione sacerdotale - al 19 di giugno di 2010."

Durante questo anno Benedicto XVI proclamerà a San Juan María Vianney "Patrono di tutti i sacerdoti del mondo". si pubblicherà inoltre la "Direttiva per i confessori e direttori spirituali" La Congregazione per il Clero, promuoverà e coordinerà le diverse iniziative spirituali e pastorale per sottolineare l'importanza della carta e della missione del sacerdote nella Chiesa e nella società contemporanea, come la necessità di potenziare la formazione permanente dei sacerdoti, legandola a quella dei seminaristi facendo appoggio nel dovere di "badare la formazione ai candidati al ministero sacerdotale" che si sviluppi in comunione con la tradizione ecclesiale.
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